Gelindo Bordin e Salvatore Bettiol al Diadora day da Affari e Sport
LECCO – “Affari e Sport” inaugura il nuovo negozio con l’appuntamento del “Diadora day” e la presenza di due ex atleti di livello mondiale: il bi-campione della maratona di Venezia Salvatore Bettiol – anche bronzo mondiale- e il campione olimpico di Seul 1988 Gelindo Bordin. Entrambi i runner hanno storie simili: veneti, hanno iniziato col calcio e poi sono passati alla corsa verso i dodici anni. Adesso lavorano per Diadora, mettendo a frutto la loro esperienza di ex atleti olimpici.
Salvatore Bettiol, dopo averci mostrato il sistema Syncro Run – utile per trovare la scarpa giusta – ci offre qualche consiglio adatto a chi vuole iniziare a correre partendo da zero.
“Innanzi tutto è importante affidarsi a persone esperte, che siano in grado di offrirvi una scarpa adatta alle vostre esigenze. Per i principianti consiglio una scarpa protettiva e non troppo leggera, dal peso di almeno 300 gr. L’importante è non iniziare con scarpe sbagliate, ma scegliere subito un prodotto tecnico, anche dal prezzo non troppo elevato.
Per quanto riguarda l’abbigliamento, vedo spesso persone che vestono in maniera sbagliata. Cercando di dimagrire corrono con abbigliamento troppo pesante, ottenendo unicamente un gran dispendio di liquidi. Quando si corre in realtà bisogna cercare di raffreddare il corpo, non di aumentarne la temperatura. Per questo è consigliato prendere un abbigliamento tecnico adeguato.”
Il vicentino Bordin è uno degli sportivi italiani più conosciuti. La sua rimonta vincente contro due atleti africani ai Giochi Olimpici di Seul 1988 è una delle imprese che vengono subito in mente quando si parla di Olimpiadi. Partito come atleta professionista, Bordin è poi riuscito a ritagliarsi una carriera di successo anche dietro la scrivania.
“Quando nel 1994 smisi di correre iniziai a collaborare con Diadora, marchio storico italiano. Ho fatto tutta la trafila e oggi sono dirigente, occupandomi del marketing e di tutto quello che riguarda la parte sportiva.
Bordin ricorda con affetto le olimpiadi del 1998 – “una gara entusiasmante e un’esperienza umana fantastica, che lega per sempre. Ancora oggi ogni tanto mi sento con alcuni ex atleti come Lucchetta, Zorzi e i fratelli Abbagnale… “ – anche se nei suoi occhi non c’è nessun tipo di nostalgia, neanche quando parla di giovani atleti.
“Alle nuove leve io posso dare solo un paio di consigli. Il primo è quello di divertirsi, almeno fino ai 18 anni. Non pensare alla corsa come una professione, ma godersi allenamenti e gare. Il secondo è quello di non utilizzare mai scorciatoie, non servono. I veri atleti hanno talento nelle gambe e anche nella testa, alzando quotidianamente l’asticella. L’unico doping utile è quello mentale, la capacita di pensare sempre in grande senza mai perdere l’umiltà.”
Con l’avvicinarsi delle Olimpiadi di Rio, Bordin spera che qualche azzurro possa raccogliere il testimone suo e di Stefano Baldini, ultimo italiano a trionfare in una maratona olimpica nel 2004. “Io ho fiducia in Daniele Meucci, anche se la maratona è una gara imprevedibile. Se nessuno cercherà di spaccare in due la gara e riuscisse ad arrivare nel lotto dei migliori a pochi km dal traguardo, il nostro azzurro potrebbe far valere la sua velocità di base nel tratto finale.”
Parlando poi del suo lavoro in Diadora, Bordin ci spiega la sua idea di programmazione. “Il mondo dell’atletica è diverso da quello del calcio, dove basta avere un nome di richiamo per poter vendere molto. Noi abbiamo scelto quattro anni fa di investire in giovani atleti che tra qualche ano saranno nell’élite mondiale. Vogliamo trasmettere i valori del nostro brand e anche la sua italianità.”
Prima di salutarci, il campione olimpico ci rivela un piccolo segreto. “Purtroppo non posso ancora parlarne in maniera esaustiva, ma il prossimo anno Diadora uscirà con una tecnologia assolutamente innovativa, qualcosa in grado di rivoluzionare il mondo del running. Sono quattro anni che stiamo testando questo prodotto e finalmente all’inizio del 2017 potremo metterlo in commercio.”
Fonte: http://www.lecconotizie.com/