30eLode per SILVIA RADAELLI – Ho un solo amore: La Corsa
Silvia Radaelli, le mie due vite di…corsa
Altro che diamanti. Per Silvia Radaelli, portacolori della Bracco Atletica e atleta del team ambassador Affari&Sport, il “per sempre” può essere accostato (quasi) esclusivamente alla corsa, il suo primo indiscusso grande amore.
Questo mese il nostro “Settebello” di domande è tutto per lei.
- Quale è stata la tua prima gara?
«Ho corso la prima gara alle scuole elementari partecipando ai Giochi della Gioventù e non ho più smesso. Alle medie ero quella che non faceva merenda altrimenti non digerivo in tempo per l’allenamento e alle superiori potevo saltare qualche ora di studio, ma non di uscite al campo con i compagni di atletica. Ho un bellissimo ricordo di quegli anni, ero spesso a spasso per la regione, ho fatto molti raduni e qualche soddisfazione a livello nazionale me la sono tolta. Poi, l’adolescenza mi ha portato ad affrontare allenamenti più intensi, ma gli impegni di studio e lavoro hanno avuto la meglio, facendomi perdere la bussola e il “tempo giusto” per il salto di qualità.» - Cosa è successo dopo?
«Ho fatto passare diversi anni prima di ricominciare seriamente, ho ripreso nel 2014 nella famosa tappa infangata del circuito Cross per Tutti a Cesano Maderno e nel frattempo ho iniziato ad allenare i piccoli dell’Atletica Cesano. La svolta per me è stato l’incontro con il mio allenatore attuale, Giovanni Brattoli, con cui mi alleno quotidianamente. Lui mi ha aiutato a riprendere da dove avevo lasciato e ora corro gare a fianco di atlete della Nazionale. L’atletica è tornata al primo posto, però con più coscienza, decisione ma anche leggerezza e voglia di divertirmi, anche se poi se non va come vorrei, mi girano… (ride, ndr)» - Strada o campestri?
«Ho sempre amato le campestri, il primo impatto con il fango e il freddo è sempre un po’ tragico, ma una volta partita adoro solcare i prati e perdermi nel verde dei tracciati.» - Domenica 11 marzo si disputeranno a Gubbio i Campionati Italiani di Cross. Quali sono le tue aspettative?
«Proprio a Gubbio è legato il mio ricordo più bello di questa seconda vita sportiva, gli Italiani di corsa campestre nel 2016, in cui mi sono presentata alla partenza senza nessuna pretesa e prospettiva, e al traguardo mi sono lasciata alle spalle tante atlete che tempo dopo ho scoperto essere molto forti e sono arrivata a poca distanza da altre che fanno questo sport per lavoro. Quest’anno invece vado con più voglia di fare bene, di migliorare rispetto allo scorso anno e di arrivare al traguardo stanca ma consapevole di aver dato tutto per me e per le mie compagne di squadra della Bracco Atletica.» - Dopo i Tricolori di cross quali saranno i tuoi appuntamenti per questa stagione?
«Deciderò le prossime gare soltanto una volta archiviata la gara di Gubbio, sicuramente mi dedicherò alle distanze tra 10k e 21k, cercando un confronto con le più forti atlete d’Italia così da mettermi alla prova. Il fatto che ho cambiato il modo di pensare e di affrontare l’atletica l’ho notato soprattutto nell’ultimo anno e con le prime mezze maratone, mi sembrava impossibile poter tagliare il traguardo. Invece ora non solo ci riesco, ma mi piacciono pure! Negli ultimi 3 anni, da quando cioè ho ripreso a correre seriamente, sto spingendo molto e con buoni risultati, migliorando di gara in gara, nella prospettiva di arrivare a vedere fin dove posso spingermi, alzando sempre di più la famosa “asticella” ma senza perdere mai il sorriso.» - Affari&Sport e Mizuno, due compagni di viaggio… Trova tu un aggettivo per definirli.
«Preziosi, sicuramente. Conosco da sempre Affari&Sport, perché se sei un runner e soprattutto abiti in Brianza, non puoi non recarti da Michele (Cecotti, ndr) e Monica (Bonfanti, ndr) a farti consigliare le “gomme” giuste! Dallo scorso anno ho il loro appoggio e quello della grande “famiglia” di Mizuno e non posso fare altro che ringraziarli per il costante supporto sia a livello di ottime forniture sia a livello umano. Io sono abbastanza timida, ma questa esperienza con loro mi sta mettendo alla prova in prima persona e mi ha fatto acquistare più confidenza con me stessa.» - Qualcuno ci ha riferito che potremmo vederti in una gara della multidisciplina…
«(ride, ndr) Il mio allenatore fa anche triathlon, la scorsa estate ho avuto dei problemi al tendine d’Achille e ho passato diverse settimane su una bici da corsa. Devo ammettere che mi è piaciuto! La piscina rimane sempre un ambiente a me poco amico, ma chissà che magari la prossima estate possa provare un duathlon per divertimento!»